Aquila del Bonelli: completata la fase dei rilasci

11 Luglio 2022
Primo piano su posatoio mobile - ph.a Saverio Biddau e Roberto Pisanu.jpeg

Con l'ultimo, recentissimo rilascio di luglio 2022 nel territorio tra Bosa e Montresta, tutti gli esemplari arrivati in Sardegna sono in volo sui nostri cieli.

Riepilogo delle attività di quest'anno

Nel mese di maggio 2022 l’arrivo in Sardegna dell’ultimo gruppo di aquile di Bonelli grazie al progetto AQUILA a-LIFE. L’area di rilascio selezionata da Ispra e Forestas stavolta è stata nel comune di Montresta (OR) dove è stata predisposta un'apposita grande voliera di pre-ambientamento. Come negli anni precedenti, gli aquilotti sono stati costantemente monitorati ed “allenati” alla vita in natura durante trascorrendo un periodo di ambientamento all’interno della voliera custodita con attenzione dagli uomini di Forestas, prima del rilascio in natura. Ora che sono liberi, saranno monitorati grazie a speciali trasmettitori GPS, così da poter intervenire in caso di necessità e allo stesso tempo identificare ancor meglio gli habitat ed i siti idonei per questa specie che torna in Sardegna dopo decenni dalla scomparsa (fine anni Ottanta).

Numeri importanti

Potrebbero apparire numeri esigui, ma sette esemplari rilasciati anche quest'anno sono tutt'altro che un piccolo numero. Quest'anno erano arrivati in Sardegna 5 aquilotti dalla Spagna, grazie al partner Grefa ONLUS. Poi il mese scorso dalla Sicilia erano arrivati ulteriori due pulli trafugati dal nido e destinati al mercato clandestino, ma recuperati dai Carabinieri forestali del nucleo CITES siciliano. Dunque sette in tutto sono le giovani aquile liberate quest'anno in Planargia

Dal 2018 ad oggi: una serie di azioni fondamentali per la reintroduzione dell'Abilastru

Dal 2018 ad oggi, il progetto europeo di reintroduzione dell’Aquila del Bonelli in Sardegna ha completato il rilascio in natura di 33 esemplari; 11 esemplari non sono sopravvissuti, di 9 si sono persi i segnali GPS (due però sono certamente ancora vive perché avvistate in più occasioni). Altre 13 aquile del Bonelli sono invece tuttora monitorate via GPS.  Un maschio adulto non ha potuto volare e disperdersi nei nostri cieli, quindi vive in cattività nel centro fauna Forestas di Bonassai, dove è visibile in voliera. Nonostante le difficoltà, questo è un risultato significativo, in linea con le attese (stante il tasso di insuccesso per questi progetti sperimentato in altri territori italiani) e che ha portato nuovamente esemplari di una specie ormai estinta a ripopolare i cieli dell’isola.  Tutto è stato ottenuto grazie allo sforzo coordinato di vari enti e istituzioni: ISPRA, Grefa fauna, Agenzia Regionale Forestas e CFVA, E-distribuzione.

La collaborazione con quest’ultima società elettrica è stata fondamentale per applicare misure di adeguamento e messa in sicurezza delle linee elettriche in quelle aree critiche dove forte è il rischio di morire per elettrocuzione per rapaci ed altri uccelli.  Almeno cinque delle Aquile di Bonelli sinora rilasciate sono morte folgorate sui tralicci, facendo dell’elettrocuzione la prima causa di morte per questa specie in Sardegna. Grazie al progetto parallelo ElectroRevolution, finanziato dalla Fondazione Segré, sono stati individuati i tratti più pericolosi, che verranno presto messi in sicurezza.

Il costante monitoraggio degli spostamenti delle aquile ha permesso di comprendere meglio il loro comportamento e le loro abitudini, contribuendo a migliorare le conoscenze riguardo la biologia e l’ecologia di questa specie in Sardegna.
Ad esempio: la propensione nei primi anni di vita a frequentare zone umide, dove le aquile si stabiliscono per lunghi periodi. Qui trovano diversità ed abbondanza di prede, elemento che conferma l’incapacità di predare animali di grandi dimensioni, prediligendo invece cornacchie, uccelli aquatici o, più raramente, altri rapaci come la poiana.  

Cause dei decessi

Tra le aquile perse con certezza durante la reintroduzione, sinora le cause del decesso sono: elettrocuzione (50% dei casi) inedia per malnutrizione e/o incapacità di procurarsi il cibo in natura (20% dei casi) caccia o comunque abbattimenti per arma da fuoco (10% dei casi) e malattia (10%).

Auspici e impegni futuri

L’auspicio è che gli esemplari oggi presenti in Sardegna si stabilizzino e formino le prime coppie. Proseguirà poi il lavoro di identificazione dei migliori habitat e siti idonei per questa specie in Sardegna, così da adeguare e proteggere le linee elettriche eventualmente in essi presenti.

Multimedia allegati

Nel breve video in questa pagina: alcune splendide immagini delle ultime aquile siciliane (prima del rilascio): lo stridio che si sente in lontananza è il verso delle aquile già liberate, che ancora volano nei dintorni.

Alcune immagini di giugno 2022 con le aquile ancora in voliera a Montresta. Foto Ispra e foto Saverio Biddau e Roberto Pisanu.

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