Altre aquile del Bonelli in volo nei cieli sardi: liberate tra Bosa e Montresta - LinkOristano
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Altre aquile del Bonelli in volo nei cieli sardi: liberate tra Bosa e Montresta

Il monitoraggio con Gps e la minaccia dei cavi dell'alta tensione

Aquila del Bonelli - Foto Progetto "Aquila a life"
Due aquilotti nel nido. Foto Progetto "Aquila a-LIFE"

Cagliari

Il monitoraggio con Gps e la minaccia dei cavi dell’alta tensione

Con l’ultimo rilascio a luglio nel territorio tra Bosa e Montresta, tutti gli esemplari di aquila del Bonelli sono in volo nei cieli della Sardegna, come previsto nel progetto “Aquila a-LIFE”.

“Nel 2022, grazie al progetto comunitario, sono arrivate in Sardegna sette aquile, cinque dalla Spagna e due dalla Sicilia, poi rilasciate in Planargia”, ha ricordato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis. “Nell’area di rilascio, selezionata da Ispra e Forestas, è stata predisposta una grande voliera di pre-ambientamento, dove gli esemplari sono stati costantemente monitorati e ‘allenati’ alla vita in natura. Da libere, le aquile poi sono monitorategrazie a speciali trasmettitori Gps, così da poter identificare gli habitat e i siti idonei per questa specie e intervenire in caso di necessità”.

Il progetto di reintroduzione dell’aquila del Bonelli in Sardegna ha preso il via nel 2018 e, finora, ha completato il rilascio in natura di 33 esemplari: 13 sono tuttora monitorati, mentre di 9 si sono persi i segnali Gps.

“Nonostante le difficoltà si tratta di un risultato significativo”, ha aggiunto l’assessore Lampis, “soprattutto considerando il tasso di insuccesso di alcuni tentativi in altri territori italiani. Il progetto ha portato nuovamente in Sardegna esemplari di una specie scomparsa da alcuni decenni, almeno dalla fine degli anni Ottanta. Un risultato ottenuto grazie all’attività coordinata di enti e istituzioni, come Ispra, Grefa fauna, Forestas e Corpo forestale, E-distribuzione. La collaborazione con la società elettrica è fondamentale per applicare misure di adeguamento e messa in sicurezza delle linee ad alta tensione, per limitare il rischio di morte per elettrocuzione. Almeno cinque delle aquile rilasciate sono morte folgorate sui tralicci, facendo dell’elettrocuzione la prima causa di morte in Sardegna per questa specie”.

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Gianni Lampis

Grazie al costante monitoraggio degli spostamenti delle aquile, realizzato in collaborazione da Forestas e Ispra, si possono comprendere meglio sia il loro comportamento che le abitudini, contribuendo a migliorare le conoscenze riguardo la biologia e l’ecologia di questa specie. Per esempio, la propensione, nei primi anni di vita, a frequentare zone umide, dove le aquile si stabiliscono per lunghi periodi e trovano diversità e abbondanza di prede, confermando l’incapacità di predare animali di grandi dimensioni e prediligendo cornacchie, uccelli aquatici e, più raramente, altri rapaci come la poiana.

“Il progetto punta alla stabilizzazione degli esemplari, in modo che si possano formare le prime coppie e possano iniziare a riprodursi sin dal prossimo anno. Inoltre”, ha concluso l’assessore Lampis, “proseguirà il lavoro di individuazione dei migliori habitat e dei siti idonei nell’isola, che consentirà anche di adeguare e proteggere le linee elettriche”.

Martedì, 12 luglio 2022

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