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Aquila di Bonelli in Sardegna, ultimi esemplari in arrivo

A settembre la chiusura del progetto
Previsto per maggio 2022 l’arrivo in Sardegna dell’ultimo gruppo di aquile di Bonelli grazie al progetto AQUILA a-LIFE. Quest’anno l’area di rilascio sarà nel comune di Montresta in provincia di Oristano, dove è già pronta un’apposita grande voliera. Come negli anni precedenti, i pulcini saranno costantemente monitorati ed “allenati” alla vita in natura durante il periodo che trascorrono all’interno della voliera prima di essere rilasciati. Una volta liberati saranno monitorati grazie a speciali trasmettitori GPS, così da poter intervenire in caso di necessità e allo stesso tempo identificare ancor meglio gli habitat ed i siti idonei per questa specie in Sardegna.

Dal 2018 ad oggi, il progetto europeo di reintroduzione dell’Aquila del Bonelli in Sardegna ha completato il rilascio in natura di 25 esemplari. Per quattro di questi, il destino è del tutto sconosciuto poiché il trasmettitore GPS – di cui tutti sono dotati - non ha più inviato dati. Di questi, 11 sono con certezza ancora vivi, di 4 si sono perse le tracce, gli altri purtroppo sono deceduti.
Nonostante le difficoltà, questo è un risultato significativo, che ha portato nuovamente esemplari di una specie ormai estinta a ripopolare i cieli dell’isola. Ad ottenerlo lo sforzo coordinato di vari enti e istituzioni: ISPRA, Grefafauna, Agenzia Regionale Forestas e Corpo Forestale, Edistribuzione. La collaborazione con quest’ultima è stata fondamentale per applicare misure di adeguamento e messa in sicurezza delle linee elettriche in quelle aree critiche dove forte è il rischio di morire per elettrocuzione per rapaci ed altri uccelli. Almeno cinque delle Aquile di Bonelli sinora rilasciate sono morte folgorate sui tralicci, facendo dell’elettrocuzione la prima causa di morte per questa specie in Sardegna. Grazie al progetto parallelo ElectroRevolution, finanziato dalla Fondazione Segré, sono stati individuati i tratti più pericolosi, che verranno presto messi in sicurezza.
Il costante monitoraggio degli spostamenti delle aquile ha permesso di comprendere meglio il loro comportamento e le loro abitudini, contribuendo a migliorare le conoscenze riguardo la biologia e l’ecologia di questa specie in Sardegna. Ad esempio, la propensione nei primi anni di vita a frequentare e stabilirsi in zone umide, dove le aquile si stabiliscono per lunghi periodi. Qui trovano diversità ed abbondanza di prede, elemento che conferma l’incapacità di predare animali di grandi dimensioni, prediligendo invece cornacchie, uccelli aquatici o, più raramente, altri rapaci come la poiana.
L’auspicio è che gli esemplari oggi presenti in Sardegna si stabilizzino e formino le prime coppie. Proseguirà poi il lavoro di identificazione dei migliori habitat e siti idonei per questa specie in Sardegna, così da adeguare e proteggere le linee elettriche eventualmente in essi presenti.
Nelle immagini animate, alcuni dei movimenti più spettacolari che abbiamo potuto osservare nel corso di questi quattro anni e gli spostamenti della maggior parte degli animali seguiti nel corso del 2021.

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