Nei cieli della Sardegna volano 7 nuove aquile di Bonelli (VIDEO)

Aperta ieri la voliera che le ospitava nel Parco di Tepilora

[3 Settembre 2020]

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha annunciato che «E’ stata aperta ieri all’alba la voliera che ha ospitato le aquile di Bonelli giunte in Sardegna lo scorso 4 agosto».

Le operazioni sono state eseguite da personale Ispra a Forestas e l’apertura della voliera è avvenuta, come di consueto, due ore prima dell’alba, quando il buio completo garantisce la tranquillità delle aquile di Bonelli (Aquila fasciata). L’uscita dalla voliera è avvenuta spontaneamente fin dalle prime luci dell’alba, controllata a vista dagli operatori.

All’Ispra raccontano che «Arroyto e Arcantzeru hanno spiccato per prime il volo, intorno alle 6.40. Circa un’ora dopo Sadonna e Minnena hanno abbandonato la voliera, dopo aver osservato per un po’ dal portellone aperto l’ambiente circostante. Dopo più di tre ore dalle prime uscite, Mantzena e Dure, i due maschi adulti, sono usciti con sicurezza dalla voliera uno dopo l’altro. Quasi a mezzogiorno l’ultimo, Zoseppe, oramai solo presso la voliera, ha spiccato il volo nella valle».

Per le giovani aquile appena liberate I prossimi giorni saranno cruciali:  l’Ispra sottolinea che «Dovranno adattarsi alla nuova libertà ed acquisire le capacità di caccia e orientamento, indispensabili alla loro vita futura. In questa delicata fase, il personale, costantemente presente nell’area di rilascio, continuerà a fornire loro il cibo su posatoi appositamente realizzati all’esterno della voliera e monitorati attraverso sistemi di videosorveglianza e controllerà costantemente i loro spostamenti, il loro comportamento e lo stato di salute generale. I trasmettitori satellitari, di cui tutti gli esemplari sono dotati, permetteranno di rilevare fin da subito situazioni anomale o di rischio, consentendo di intervenire tempestivamente, con la collaborazione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della regione Sardegna».

All’Ispra evidenziano che «Nei giorni immediatamente successivi alla liberazione, accade spesso che gli esemplari non mangino per diversi giorni, inebriati dalla libertà e avvantaggiati dall’ottimo stato di nutrizione acquisito in voliera. Passata questa primissima fase, i ricercatori dovranno verificare che tutte le aquile si nutrano regolarmente presso i posatoi, in modo tale da essere in condizioni fisiche eccellenti al momento della dispersione. Questa avverrà presumibilmente alla fine di settembre».